Il Propugnatore

Galleria S. M.

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Il Propugnatore Il Propugnatore

Il Propugnatore

Ritratto di Alfonso Ferrero della Marmora, nel grado di Generale d’Armata; comandante della spedizione in Crimea, per due mandati Ministro della Guerra e successore del Cavour quale Presidente del Consiglio dei Ministri per tre mandati

Tecnica Mista pastelli e olio su carta spolvero, cm. 45 x 33 (collezione privata).

Ho eseguito questo ritratto del propugnatore delle Batterie a Cavallo, ispirandomi in prevalenza ad un vecchio “seppiato”, ma tenendo anche conto di alcune delle più note immagini iconografiche del grande comandante e uomo di stato.

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Il magistrato: Signor Ministro, tornino le Volòire a Milano

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Lettera aperta al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini della Dottoressa Jole Milanesi, già Consigliere di Corte d’Appello di Milano

L’onda endemica che ha fortemente colpito il nostro Paese, ha messo in ginocchio l’Italia e in particolar modo la Lombardia.

Il pensiero di tutti noi in questo momento è rivolto alle tante famiglie che stanno piangendo i loro cari. Questa epidemia che tanti hanno definito – forse impropriamente – una “Guerra” sta causando molte vittime e sta provocando un gravissimo problema economico, la peggiore crisi dal dopoguerra.

Il ministro Guerini, vecchio kepì

Il ministro Guerini, vecchio kepì

Finita l’emergenza sarà necessario fare un’analisi seria sulle lezioni apprese per costruire il futuro su base solide. Le Forze Armate, anche in questa situazione, stanno rappresentando un pilastro importante del Paese, sia i militari di “Strade Sicure” per il controllo e supporto alla popolazione ma in particolar modo il personale medico militare, che Lei ha immediatamente inviato da Roma presso gli ospedali civili, in difficoltà, della Lombardia.

Già, da Roma, perché a Milano nel 2013 vi era un efficiente Ospedale Militare, ma a seguito della Legge 244 per la revisione dello strumento militare è stato smantellato. La maggior parte dei medici militari, primari e specialisti, sono stati trasferiti e molti di loro hanno accettato di anticipare l’uscita dall’amministrazione andando in pensione o addirittura transitando per concorso presso strutture pubbliche, causando così un grave danno al Paese.

E i militari di “Strade Sicure”? Continua a leggere

Volòira

Oggi, 30 maggio, anniversario delle epiche gesta quarantottesche che scagliarono le Batterie a Cavallo – in hostem celerrime volant – nella gloria leggendaria dell’Epopea risorgimentale, il Colonnello Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna) ci regala questo ennesimo capolavoro.

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Volòira Volòira

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Volòira

Pezzo da 75/27 mod. 1906 modificato 1912 per “Batterie a Cavallo” con artiglieri in uniforme mod. 1887

Pastelli e Olio su carta spolvero, cm. 33 x 49 (collezione Yuri Tartari).

Ho eseguito questo lavoro a tecnica mista, con bozzetto a pastelli misti e prosieguo del lavoro ad olio, reinterpretando, dal punto di vista cromatico e paesaggistico, una bella fotografia scattata probabilmente durante il mio periodo di comando della prestigiosa compagine storica del Reggimento Artiglieria a Cavallo. Questo per un nuovo, affettuoso e nostalgico omaggio agli artiglieri criniti che ebbi alle dipendenze in anni intensi e bellissimi, nelle “Volòire”.

Nel lunghissimo periodo in cui ho avuto l’onore di servire la Patria in Armi nelle “Batterie a Cavallo”, ricoprendo

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“… la gente che vi incontra potrà continuare a pensare che siete i più bei soldati d’Italia …”

Caporale in grande uniforme di servizio 1887-1902 (Fotografia di Varischi e Artico - Milano)

Caporale in grande uniforme di servizio 1887-1902 (Fotografia di Varischi e Artico – Milano)

SFILAMENTI IN CASERMA

Ogni domenica mattina, alle dieci, il Reggimento esegue uno sfilamento al galoppo davanti al Colonnello Comandante e penso che questa sia forse la prova migliore che la vita non è così comoda alle Batterie, come si ostinano a giudicarla tanti borghesi e tantissimi ufficiali.

Le batterie sono schierate nel grande piazzale per la presentazione al Colonnello: sempre perfette come per una rivista, uomini, cavalli e cannoni, straordinariamente belle nel loro immobile movimento. Poi, ad una ad una, si portano all’ammassamento dal quale partiranno al galoppo – in linea di batteria per sfilare dinanzi al loro Comandante, fermo presso la lapide dei Caduti.

Il duro terreno del cortile risuona secco nello sferragliamento cupo delle ruote dei pezzi e l’estrema facilità del traino rende più difficile l’allineamento dei cavalli eccitati dal fragore tumultuoso. Igni ferroque tonantes in hostem celerrime volant.

Sempre al galoppo, le batterie, attraversato il lunghissimo cortile, svoltano con un’ardita evoluzione nel viale che li riporterà – in una progressiva diminuzione d’andatura – ad assumere un altro schieramento per il saluto al Colonnello.

E poi, sotto al lavoro ragazzi, al solito lavoro per rimettere tutto a posto prima del rancio. Oggi è domenica, sapete e potete andare a far la mafia con il kepì e la trecciola e così la gente che vi incontra potrà continuare a pensare che siete i più bei soldati d’Italia ma che è facile essere tanto in ordine quando si ha poco da fare!
Avete capito, che roba?

Emiliano Vialardi di Sandigliano, Memorie

da Tomaso Vialardi di Sandigliano, Tommaso Vitale, Batterie a cavallo, Artistica Editrice, Milano, 2007

Immagine di cortesia dello storico e collezionista Vittorio Rossin.

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4 maggio, Festa dell’Esercito Italiano

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Il 4 maggio 1861 un provvedimento del Ministro della Guerra Manfredo Fanti decretava la fine dell’Armata Sarda e la nascita dell’Esercito Italiano.

“Vista la legge in data 17 marzo 1861, colla quale S.M. ha assunto il titolo di Re d’Italia, il sottoscritto rende noto a tutte le Autorità, Corpi ed Uffici militari che d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione di Armata Sarda”.

Manfredo Fanti, Ministro della Guerra.

[Immagine di Quinto Cenni tratta dal volume: Milano, 1898]

Pastrengo, 30 aprile 1848: la prima presa di posizione al galoppo delle Volòire

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30 aprile 1848, la 2ª a Cavallo ai fatti d'arme di Pastrengo (incisione Stanislao Grimaldi)

30 aprile 1848, la 2ª a Cavallo ai fatti d’arme di Pastrengo (incisione Stanislao Grimaldi)

Da Rinaldo Panetta, Le Volòire. Storia delle Batterie a Cavallo, Trevi Editore, Roma, 1968 (pagg. 32-34):

Torniamo ora a Pastrengo per vedere come la stessa Batteria del capitano Di Priero prese per la prima volta posizione al galoppo.

Mentre il mattino del 30 aprile la Prima Batteria del capitano Ponza di S. Martino sparava a mitraglia sul nemico dalle alture di Sona e di Santa Giustina, la Seconda, reduce dal caotico e sanguinoso fatto d’arme di Mantova, si trovava dislocata in riserva a Valeggio. Metà batteria, però, al comando del te­nente Bottacco (la stessa che aveva arrestato gli Austriaci usciti dal forte di Belfiore) era stata con­dotta da La Marmora a Sandrà. Alle ore 1 del pomeriggio, non appena Continua a leggere

Bianche Criniere

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Bianche Criniere Bianche Criniere

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

Bianche Criniere

Caporale Furiere Trombettiere delle Batterie a Cavallo “Voloire”

Uniforme di Servizio primaverile mod. 1887, conforme ai Regolamenti datati 12 novembre 1874. Pastelli e Olio su carta spolvero, cm. 33 x 48 (collezione privata).

Ho eseguito questo lavoro a tecnica mista in omaggio ai

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Igne celerrime diruo

Stemma e motto araldici del Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°)

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Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°) Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°)

Stefano Manni (dell’Isola di Torre Maìna)

“Igne celerrime diruo”

Stemma e motto araldici del Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°). Pastelli misti su carta spolvero, cm. 35 x 24, collezione privata.

Questo reparto «Volòire» fu uno dei tre reggimenti di artiglieria motorizzata per Divisione Celere gemmati dallo scioglimento del Reggimento Artiglieria a Cavallo nell’ottobre del 1934.

Il «Primo Articelere» ebbe sede a Pordenone. Prese parte dal febbraio 1941 alle operazioni sul Fronte libico con i suoi gruppi motorizzati. Nel giugno del 1941 perse il gruppo a cavallo, che confluì a ricostituire, unitamente ai gruppi a cavallo degli altri «articeleri», il Reggimento Artiglieria a Cavallo (3°) in approntamento per la Campagna di Russia.

Fu ufficialmente disciolto per eventi bellici il 27 novembre 1942.

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