Decorazioni allo Stendardo delle Batterie a Cavallo
- 1 Medaglia d’Oro al Valor Militare;
- 5 Medaglie d’Argento al Valor Militare;
- 1 Medaglia di Bronzo al Valor Militare;
- 1 Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica.

Stendardo delle Batterie a Cavallo
Vna Medaglia d’Oro al Valor Militare
Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°)
«Durante 18 mesi di operazioni in territorio africano i suoi gruppi davano continue, luminose prove di ardimentoso comportamento e aggressività. Ricostituitosi dopo la durissima battaglia della Marmarica, riaffrontava la lotta con intrepidezza degna delle sue secolari tradizioni. Per oltre due mesi le sue batterie raggruppate od isolate, su di un percorso di 700 chilometri, hanno sanguinosamente e valorosamente cooperato con i fanti della Divisione “Brescia” ai vittoriosi successi conseguiti in numerosi combattimenti dividendo con essi onore, gloria e sacrificio. Alla fine, in impari lotta contro un avversario sempre rinnovantesi, lottando gagliardamente e con sublime sacrificio di uomini e pezzi contribuiva a rintuzzare i contrattacchi e mantenere salde le estreme posizioni conquistate. Luminoso esempio nei capi e nei gregari di quelle alte virtù che sono retaggio dell’Arma. Fronte dell’Africa Settentrionale: El Mechili – Ain el Gazala – Segnali – Tobruk – Marsa Matruch – El Alamein, 26 Maggio – 30 Luglio 1942».
Cinqve Medaglie d’Argento al Valor Militare
Reggimento Artiglieria Celere «Principe Amedeo di Savoia Duca d’Aosta» (3°)
«Dopo un lungo periodo di attività operativa sul fronte di Tobruk, dove la capacità e l’elevato spirito dei suoi artiglieri furono fattore decisivo sia nella difesa che nel conseguimento di nuove conquiste, sostenne la battaglia della Marmarica con ammirevole ardimentoso valore. Superando aspre difficoltà di ogni genere in quaranta giorni di tenace, dura lotta contro forze nemiche superiori per numero e per mezzi, ufficiali e artiglieri scrissero pagine gloriose di fulgido eroismo gareggiando coi fanti nel pericolo e nell’estremo sacrificio. La nostra controffensiva trovò il 3° Reggimento Artiglieria Celere già pronto al suo posto d’onore. Nell’esaltazione del nome del Reggimento, ardente di amor di Patria e di fede, esso mantenne alto, sempre ed ovunque, le nobili tradizioni dell’Artiglieria Italiana. Fronte dell’Africa Settentrionale: Tobruk – El Aden – Ain el Gazala – Agedazia, Maggio – Dicembre 1941».
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Reggimento Artiglieria a Cavallo (3°)
«Coi gruppi volta per volta impiegati in appoggio di unità della propria Divisione celere od assegnati alle fanterie in azione, allineando agilmente le sue batterie con le estreme avanguardie e sulle posizioni di maggiore rischio ed onore, ha confermato ovunque l’antico prestigio coi caratteri dell’irruenza e dell’intrepidezza. Dopo essersi inoltrato per più di mille chilometri in territorio nemico, anche osteggiato dall’intransitabilità delle piste e dalla insidia dei partigiani, si prodigava con esperta bravura nella tutela di importanti settori difensivi. In una fase ondeggiante della lotta, soverchiati e superati i suoi pezzi dalla rabbiosa imponenza numerica di un nemico quattro volte superiore, le restituiva all’orgoglio del successo con l’impeto degli artiglieri, emuli per ardire di sacrifici e virtù di eroismi alle baionette dei bersaglieri. Fronte Russo: Chazepetowka – Mikailowka – Iwanowka, Agosto 1941 – Maggio 1942».
«Affratellato coi fanti, coi bersaglieri, con le camice nere, e intimamente partecipe per fiera tradizione ed inalterato valore, dell’impeto di superbe unità di cavalleria, ha illustrato nelle più differenti situazioni e difficili posizioni della lotta le sue caratteristiche, la sua indole, il suo spirito marziale. Nel corso d’un’aspra battaglia per l’inviolabilità del delicato settore difensivo ha arginato, anche alle brevi distanze, la fanatica irruenza dell’avversario cui più volte, idealmente emulo dei fatti delle antiche batterie a cavallo, ha sottratto a corpo a corpo i propri cannoni minacciati di accerchiamento. Fronte Russo: Nikitino – Tschebotarewski – Dewiatkin – Bolochoij, 20-30 Agosto 1942».
«Gagliarda e compatta unità di guerra, già affermatasi per bravura e valore in lunghi mesi di accanita lotta contro l’avversario agguerrito, aggressivo, tenace, in diuturna gara di dedizione con le altre truppe anche nella avversa fortuna, con inalterato coraggio ed elevato spirito di cooperazione, assolveva fino all’estremo limite il suo compito. Coi gruppi assegnati a Grandi Unità di fanteria e alpine, durante un aspro e rischioso ripiegamento, superava difficoltà di ogni sorta e senza mai desistere dal combattimento riusciva in ogni situazione arditamente manovrando e, sino al limite di ogni umana possibilità, a tutelare alpini e fanti contro l’incalzante continua assillante marcia di forze corazzate avversarie. Fiero di essere a guardia delle tradizioni delle vecchie Volòire, fornendo esempi sublimi di eroismo ed altruismo, si sacrificava nella totalità attorno a quei pezzi, che solo la inesorabile massa d’acciaio nemica, annientandoli col suo peso, riusciva a far tacere. Fronte Russo: Medio Don – Scheljakino – Warwarowka – Tschuprinin, Novembre 1942 – Gennaio 1943».
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201° Reggimento Artiglieria Motorizzata
«Reggimento d’artiglieria controcarro, ultimo costituito ma ben presto affermatosi primo fra i primi, in sette mesi di lotta durissima portava alle grandi unità cui erano assegnati i suoi gruppi, l’anima di tutti i suoi artiglieri e la protezione efficace ed ardita contro l’agguerrito nemico corazzato. Sui suoi schieramenti avanzati e talvolta indifesi si batteva valorosamente in tutti i settori dell’armata, bruciando infallibilmente tutti i carri che entravano nel raggio d’azione dei suoi cannoni, prodigo di sangue generoso ed onusto di tributi d’ammirazione. Iniziatasi l’azione offensiva del nemico, il reggimento concorreva alla resistenza per ben sei giorni e sparando fino all’esaurimento delle munizioni, sebbene in ultimo circondato e minacciato alle spalle da regolari e dai partigiani. Cadevano intanto ufficiali ed artiglieri, e nell’immane lotta sacrificava, secondo gli ordini, quasi la metà dei suoi effettivi. Dei tre gruppi il 1° e 2° non ripiegavano, trattenuti dal dovere compiuto oltre l’estremo ed il loro sacrificio raggiava intorno allo Stendardo del reggimento anch’esso colpito dal fuoco nemico. Fronte Russo: Utkimo – Schetschenka – Serafimovich – Iagodriv – Tschobotarow – Blinoff – Samodurowka – Deresowka – Grassnogorowka – Belagoskaje, luglio 1942 – 18 gennaio 1943».
Vna Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Reggimento Artiglieria Celere «Principe Eugenio di Savoia» (1°)
«Nell’offensiva della Cirenaica il Reggimento diede magnifico contributo alla rapida avanzata. Sulle nuove posizioni, in una lotta senza soste, gli artiglieri assicurarono alla fanteria della “Brescia” il fuoco tempestivo ed efficace dei loro cannoni con una cooperazione che fu essenzialmente fattore di successo. Nell’impiego ardito contro carri diedero luminose prove di valore stroncando ogni attacco nemico. Protesi sempre ad emulare i fanti – per tenacia, ardimento, nobiltà di sacrificio – confermarono le più belle tradizioni dell’Arma e cinsero di gloria lo Stendardo. Fronte dell’Africa Settentrionale: Marmarica, Aprile – Dicembre 1941».
Vna Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pvbblica
Reggimento Artiglieria a Cavallo
«Per l’attività svolta dagli artiglieri a cavallo nel recupero di bambini diversamente abili attraverso l’ippoterapia. Milano, 3 aprile 1981»
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