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Caricat! Voloire!

~ Batterie a cavallo, formidabile sintesi fra cavalleria e artiglieria

Caricat! Voloire!

Archivi della categoria: Operazioni

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In bocca al lupo e buon lavoro ragazzi!

11 martedì Gen 2022

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batterie a cavallo, Brigata di Cavalleria, cavalleria, kfor, kosovo, nato, Operazioni di Pace, reggimento artiglieria a cavallo, voloire

Pubblicato da Yuri Tartari | Filed under Artiglieria, artiglieria a cavallo, Esercito italiano, Operazioni, Operazioni di Pace, Reggimento Artiglieria a Cavallo

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Il magistrato: Signor Ministro, tornino le Volòire a Milano

07 domenica Giu 2020

Posted by Yuri Tartari in "Santa Barbara" Milano, Associazione Nazionale delle Voloire, caserma, Esercito italiano, Le Voloire a Milano, Operazioni, Reggimento Artiglieria a Cavallo

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Caserma Santa Barbara, covid19, emergenza sanitaria, Le Voloire a Milano, lorenzo guerini, milano, ministero della difesa, ministro della difesa, ospedale militare di baggio, protezione civile, sicurezza nazionale, voloire

Lettera aperta al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini della Dottoressa Jole Milanesi, già Consigliere di Corte d’Appello di Milano

L’onda endemica che ha fortemente colpito il nostro Paese, ha messo in ginocchio l’Italia e in particolar modo la Lombardia.

Il pensiero di tutti noi in questo momento è rivolto alle tante famiglie che stanno piangendo i loro cari. Questa epidemia che tanti hanno definito – forse impropriamente – una “Guerra” sta causando molte vittime e sta provocando un gravissimo problema economico, la peggiore crisi dal dopoguerra.

Il ministro Guerini, vecchio kepì

Il ministro Guerini, vecchio kepì

Finita l’emergenza sarà necessario fare un’analisi seria sulle lezioni apprese per costruire il futuro su base solide. Le Forze Armate, anche in questa situazione, stanno rappresentando un pilastro importante del Paese, sia i militari di “Strade Sicure” per il controllo e supporto alla popolazione ma in particolar modo il personale medico militare, che Lei ha immediatamente inviato da Roma presso gli ospedali civili, in difficoltà, della Lombardia.

Già, da Roma, perché a Milano nel 2013 vi era un efficiente Ospedale Militare, ma a seguito della Legge 244 per la revisione dello strumento militare è stato smantellato. La maggior parte dei medici militari, primari e specialisti, sono stati trasferiti e molti di loro hanno accettato di anticipare l’uscita dall’amministrazione andando in pensione o addirittura transitando per concorso presso strutture pubbliche, causando così un grave danno al Paese.

E i militari di “Strade Sicure”? Continua a leggere →

Pastrengo, 30 aprile 1848: la prima presa di posizione al galoppo delle Volòire

30 giovedì Apr 2020

Posted by Yuri Tartari in artiglieria a cavallo, Bibliografia, Cavalleria, Immagini, Operazioni, Personaggi Voloire, Reggimento Artiglieria a Cavallo, Risorgimento nazionale, Storia

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1848, batterie a cavallo, cavalleria, la marmora, pastrengo, Piemonte Reale, presa di posizione al galoppo, prima guerra d'indipendenza, rinaldo panetta, tenente bottacco, voloire

30 aprile 1848, la 2ª a Cavallo ai fatti d'arme di Pastrengo (incisione Stanislao Grimaldi)

30 aprile 1848, la 2ª a Cavallo ai fatti d’arme di Pastrengo (incisione Stanislao Grimaldi)

Da Rinaldo Panetta, Le Volòire. Storia delle Batterie a Cavallo, Trevi Editore, Roma, 1968 (pagg. 32-34):

Torniamo ora a Pastrengo per vedere come la stessa Batteria del capitano Di Priero prese per la prima volta posizione al galoppo.

Mentre il mattino del 30 aprile la Prima Batteria del capitano Ponza di S. Martino sparava a mitraglia sul nemico dalle alture di Sona e di Santa Giustina, la Seconda, reduce dal caotico e sanguinoso fatto d’arme di Mantova, si trovava dislocata in riserva a Valeggio. Metà batteria, però, al comando del te­nente Bottacco (la stessa che aveva arrestato gli Austriaci usciti dal forte di Belfiore) era stata con­dotta da La Marmora a Sandrà. Alle ore 1 del pomeriggio, non appena Continua a leggere →

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Emergenza Coronavirus, anche le Volòire in azione

19 giovedì Mar 2020

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a cavallo, Artiglieria, batterie a cavallo, coronavirus, emergenza, Reggimento, vercelli

Pubblicato da Yuri Tartari | Filed under "MOVM Aldo Maria Scalise" Vercelli, artiglieria a cavallo, caserma, Immagini, Operazioni, Reggimento Artiglieria a Cavallo, vercelli

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“Modello sicurezza Volòire” e Olimpiadi. Assist per il neoministro Lorenzo Guerini

06 venerdì Set 2019

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alessandra corica, corica, expo 2015, Francesco Paolo Tronca, la Repubblica, Le Voloire a Milano, lorenzo guerini, milano, ministro, ministro della difesa, modello voloire, olimpiadi, Reggimento Artiglieria a Cavallo, sicurezza, strade sicure

Pubblicato da Yuri Tartari | Filed under "Santa Barbara" Milano, Associazione Nazionale delle Voloire, caserma, Le Voloire a Milano, Operazioni, Rassegna stampa, Reggimento Artiglieria a Cavallo

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75 anni fa la battaglia d’arresto del Don e le epiche gesta delle Truppe a Cavallo

25 venerdì Ago 2017

Posted by Yuri Tartari in A.N.A.C., artiglieria a cavallo, Cavalleria, Fronte Russo, Operazioni, Personaggi Voloire, Reggimento Artiglieria a Cavallo, Ricordi, Seconda Guerra Mondiale, Secondo Articelere, Storia

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«Gli squadroni si alternano sulla linea del fuoco e si coprono a vicenda col tiro delle mitragliatrici e dei fucili mitragliatori, per permettere lo sganciamento l’uno dell’altro; un reparto corre ai cavalli, si porta al galoppo su posizioni più arretrate, lascia i quadrupedi al riparo e ritorna a combattere a piedi per consentire agli altri di disimpegnarsi e di ritirarsi a loro volta.

«Viene poi il turno delle batterie che continuano a sparare allo scoperto mentre i conducenti arrivano veloci con le pariglie. I lancieri proteggono la manovra e i serventi attaccano svelti i cannoni agli avantreni e saltano in sella, seguendo le mute, che si portano celermente sulle nuove posizioni. Appena arrivati, gli artiglieri piombano a terra, sganciano i pezzi e i cassoni delle munizioni e aprono il fuoco immediatamente, lasciando ai compagni la cura di portare al coperto gli animali.

«Il combattimento si svolge in un clima ottocentesco e offre un brillante esempio dell’agilità dei movimenti e dell’affiatamento della cavalleria e della SUA artiglieria e delle loro grandi possibilità in questo particolare ambiente. Il cavallo è divenuto il vero protagonista di queste giornate; ieri lo scontro frontale, i quadrupedi usati come massa d’urto, la carica; oggi la battaglia manovrata, i rapidi spostamenti in sella e la “Voloire” che supera se stessa riuscendo a cambiare ben quattro volte posizione in poche ore».

(Giorgio Vitali, Sciabole nella steppa. La cavalleria italiana in Russia, Milano, Mursia, 1976, pag. 138)

Capitano Carlo Emanuele Bodo di Albaretto (1916-1983), comandante della 3^ a Cavallo e ventiseiesimo comandante del 2° Gruppo a Cavallo in Russia

Il Gen. Alfonso Butera, vecchia criniera benemerita e decano degli artiglieri bergamaschi, è andato avanti

22 giovedì Giu 2017

Posted by Yuri Tartari in A.N.A.C., Artiglieria, artiglieria a cavallo, Cavalleria, Fronte Russo, Operazioni, Personaggi Voloire, Reggimento Artiglieria a Cavallo, Ricordi, Seconda Guerra Mondiale, Storia

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Giunge la notizia del decesso del Generale Butera alla veneranda età di 101 anni. Le esequie si terranno nella Chiesa di Loreto in Bergamo, venerdì 23 giugno 2017 alle ore 10,00. Ripropongo l’articolo che la nipote, Silvia Butera, gli dedicò sul Corriere di Bergamo in occasione del Settantesimo anniversario della Battaglia di Isbucenskji.

24 AGOSTO 1942

Sciabole contro le mitragliatrici

La carica del Savoia Cavalleria

Il generale Butera rievoca la battaglia di Isbuscenskij. Gli squadroni al galoppo nella steppa del Don

«C’è un’immagine che mi è rimasta scolpita nella mente. Al termine della battaglia, tra i feriti russi che avevamo catturato, c’era un ragazzino siberiano dall’aria spaurita che aspettava di essere medicato. Uno dei nostri soldati gli si è avvicinato, ha acceso una sigaretta e gliel’ha passata. Non scorderò mai l’espressione sul suo volto». Alfonso Butera, generale di Divisione, origini sicule ma da una vita residente a Bergamo, 97 anni ben portati e nonno di chi scrive, oggi è tra i pochi testimoni di fatti lontani che la sua mente ancora lucidissima custodisce. Come la carica di Isbuscenskij, divenuta celebre e raccontata come epopea leggendaria in tanti articoli di cronaca dal fronte e nei cinegiornali Luce.

Lui c’era e se la ricorda bene, anche se sono passati settant’anni da quel 24 agosto 1942. In Russia i nemici avanzavano, non era facile per gli italiani difendere le posizioni. «In tre giorni percorremmo 100 chilometri – ricorda Alfonso Butera -, ci avevano ordinato di raggiungere un punto trigonometrico verso le sponde del Don, la “quota 213,5”. Di notte dormivamo per terra, lasciavamo i cavalli sellati per esser pronti a ripartire da un momento all’altro».

Il reggimento Savoia Cavalleria, supportato da una batteria del reggimento di artiglieria a cavallo Voloire, si trovò a dover affrontare lo scontro all’improvviso. Non era ancora l’alba quando una pattuglia in avanscoperta si imbattè in un soldato con la stella rossa sovietica sull’elmetto. «I russi non si aspettavano di vederci arrivare, presi alla sprovvista iniziarono a sparare con le mitragliatrici – continua Butera, che allora era tenente e comandava la terza batteria a cavallo -. Noi avevamo 4 cannoni, il bagliore dei proiettili delle mitragliatrici ci consentiva di localizzare i russi, così rispondemmo al fuoco». E intanto gli uomini del Savoia Cavalleria, armati di sciabole, si lanciarono sul nemico. Alle 9.30 del mattino il combattimento era finito, gli italiani contarono 32 cavalieri morti e 52 feriti, mentre i sovietici lasciano sul campo 150 morti e 600 prigionieri. «È difficile descrivere cosa provammo alla fine della carica – commenta Butera -. Eravamo felicissimi, ma un attimo dopo tristi, quando vedevamo passare la barella con uno dei nostri rimasto ucciso. Nonostante le perdite, eravamo orgogliosi di quanto fatto. Ricordo un soldato, ferito e dolorante, che davanti al comandante diceva sorridente: “Sì, sono ferito. Ma il Savoia ha caricato!”».

L’episodio, esibito come «coraggioso ed encomiabile» – si consideri che gli italiani erano in 700 contro 2.500 russi -, fu ingigantito dalla propaganda del regime. Isbuscenskij viene ricordata come l’ultima carica di cavalleria condotta da unità del Regio Esercito italiano contro reparti di truppe regolari (anche se in realtà l’ultima carica in assoluto fu quella del 17 ottobre 1942 a Poloj, in Croazia). E ha assunto quasi una dimensione ontologica della quintessenza inossidabile dell’eroismo. Tanto che diventerà presto un docufilm per la regia di Marco Marcassoli.

Ma cosa rende quella carica tanto indimenticabile? «L’audacia, la fierezza di chi ne prese parte, l’immagine un pò ottocentesca di cavalieri all’attacco con le sciabole – spiega il regista bergamasco -. Ma anche le emozioni, gli aneddoti, i gesti che la resero unica. Il mio obiettivo è quello di raccontare una battaglia assolutamente particolare».

Particolare anche perché, al di là di qualsiasi retorica, a livello militare non fu rilevante per il destino della guerra. Ma proprio questo dà ancora più importanza a tutti quei semplici istanti di forte umanità che solo all’interno di un quadro tetro come la guerra diventano così evidenti, così veri.

«Se vedi i tuoi amici morire in battaglia, se vedi la tua vita a un passo da una raffica di mitra, allora un senso in qualche modo lo devi trovare, altrimenti ne esci matto», rifette Marcassoli.

«Alla fine quello che ti resta sono i gesti più semplici – aggiunge Paolo Bianchi, sceneggiatore del docufilm -, quelli nei quali, finalmente svuotato, resettato da qualsiasi pregiudizio, impedimento o ordine superiore, puoi ricominciare a sentirti uomo». Il regista Marcassoli intervisterà anche reduci e storici in tutta Italia. Qualcuno di loro custodisce materiale preziosissimo. Come Fabio d’Inzeo, dell’Associazione nazionale Arma di Cavalleria di Melegnano e Monza Brianza, uno dei pochi ad avere fotografie originali della partenza degli squadroni di Savoia per la carica. L’Istituto Luce, per propagandare la carica di Isbuscenskij, diffuse video e fotografie della battaglia ricostruita. Fabio d’Inzeo, invece, ha scatti autentici e molto suggestivi. Come quello che ritrae un ragazzino ucraino che era diventato la mascotte del reggimento, tanto da vestirne l’uniforme, mentre saluta il comandante colonnello Bettoni Cazzago.

La documentazione storica si atterrà a un piano strettamente contingente ma si baserà anche sugli articoli dell’epoca. Imperdibile una copertina de «La Domenica del Corriere» con l’illustrazione di Beltrame. «Certo – chiosa il generale Butera – sarà impossibile ricostruire perfettamente quel mondo ormai lontano. Chi non ha vissuto la guerra non può capire fino in fondo. Io sono stato in Russia 18 mesi e avevo la fortuna di essere ben equipaggiato, ma pensate agli alpini, che ci raggiunsero un paio di giorni dopo la carica: passarono tutto l’inverno a dormire in tende sul terreno gelato, soffrendo il freddo e la fame». Storie di una quotidianità inconcepibile, dove la carica con le sciabole diventa quasi una metafora icastica della corsa dell’uomo, della sua esistenza, la sua origine e il suo destino.

Silvia Butera

Corriere della Sera, edizione di Bergamo, 12 agosto 2012.

Caricat! Voloire!

Isbuscenskij nei ricordi del Gen. Alfonso Butera, all’epoca tenente sottocomandante della Terza Batteria a cavallo, aggregata al Savoia:

 http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cultura-e-spettacoli/12_agosto_18/butera-generale-savoia-cavalleria-bergamo-2111484610435.shtml

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Missione compiuta!

27 giovedì Apr 2017

Al termine del loro dispiegamento in Libano, gli artiglieri delle Batterie a cavallo salutano il Comandante della Task Force “Genova” della missione Leonte.

Mission completed! “Sempre e dovunque” staffa a staffa “con superbe Unità di cavalleria”.

Pubblicato da Yuri Tartari | Filed under "MOVM Aldo Maria Scalise" Vercelli, caserma, Operazioni, Reggimento Artiglieria a Cavallo

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Buon Natale con le Volòire in Libano

24 sabato Dic 2016

Posted by Yuri Tartari in Immagini, Operazioni, Reggimento Artiglieria a Cavallo

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Il nostro “Speciale augurio di Natale” è dedicato alle Volòire in giro nei teatri operativi, in Patria e Oltremare.

In particolare, un augurio speciale ai “kepì blu” di AL MANSOURI (Libano) che ci mandano questa bella immagine.

2016-12-24-voloire-libano-natale

 

“…riusciva in ogni situazione arditamente manovrando e, sino al limite di ogni umana possibilità, a tutelare alpini e fanti contro l’incalzante continua assillante marcia di forze corazzate…”

28 domenica Dic 2014

Posted by Yuri Tartari in artiglieria a cavallo, celebrazioni, Fronte Russo, Operazioni, Reggimento Artiglieria a Cavallo, Seconda Guerra Mondiale, Storia

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(3°), 1942, 1943, alpini, fanteria, fanti, fronte russo, Gennaio, m.a.v.m., mavm, medaglia d'argento al valor militare, Medio Don, Novembre, reggimento artiglieria a cavallo, ritirata, Russia, Scheljakino, Stendardo, Tschuprinin, voloire, Warwarowka

ritirata russia voloire

«Gagliarda e compatta unità di guerra, già affermatasi per bravura e valore in lunghi mesi di accanita lotta contro l’avversario agguerrito, aggressivo, tenace, in diuturna gara di dedizione con le altre truppe anche nella avversa fortuna, con inalterato coraggio ed elevato spirito di cooperazione, assolveva fino all’estremo limite il suo compito. Coi gruppi assegnati a Grandi Unità di fanteria e alpine, durante un aspro e rischioso ripiegamento, superava difficoltà di ogni sorta e senza mai desistere dal combattimento riusciva in ogni situazione arditamente manovrando e, sino al limite di ogni umana possibilità, a tutelare alpini e fanti contro l’incalzante continua assillante marcia di forze corazzate avversarie. Fiero di essere a guardia delle tradizioni delle vecchie Volòire, fornendo esempi sublimi di eroismo ed altruismo, si sacrificava nella totalità attorno a quei pezzi, che solo la inesorabile massa d’acciaio nemica, annientandoli col suo peso, riusciva a far tacere. Fronte Russo: Medio Don – Scheljakino – Warwarowka – Tschuprinin, Novembre 1942 – Gennaio 1943»

Medaglia d’Argento al Valor Militare

allo Stendardo del Reggimento Artiglieria a Cavallo (3°)

 

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